SOLDATO DI
FANTERIA
|
|
GIAPPONE 1904-1905 |
|
In seguito alla
riforma dell'esercito avvenuta dopo il 1867, la fanteria giapponese adottò
una divisa interamente kaki come quelle messe in voga dalle truppe
britanniche e nordamericane, ma ancora meno elaborata. Gli unici ornamenti
erano infatti costituiti da una fascia colorata sopra la visiera del
cappello, dall'emblema in ottone dorato che la ornava in corrispondenza
della fronte e dalla fibbia del cinturone. Il cinghiame e le cartuccere
erano nere, le ghette (portate solo dalla truppa, perché gli ufficiali
calzavano alti stivali da monta) bianche. Il fucile del tipo Mauser, usato
dai giapponesi fino alla guerra con la Cina del 1894, fu soppiantato negli
anni successivi dal più moderno Arisaka modello 30, di fabbricazione
giapponese anche se progettato sul disegno del Mauser tedesco.
|
Sul finire del XIX secolo,
l'esercito giapponese fu profondamente ristrutturato. Di conseguenza
cambiarono anche le sue divise che, per quanto riguarda la fanteria,
assunsero il colore kaki, peraltro allora molto di moda, e scelsero come
elemento distintivo il berretto "alla russa", con ampia visiera verniciata
di nero e larga fascia di tela avvolta attorno alla base (il suo valore
variava di reggimento in reggimento). Durante l'inverno, l'uniforme era
completata da un cappotto grigio-turchino con cappuccio foderato di pelo.
|
|
CENNI
STORICI
|
Il processo accelerato di
industrializzazione che a partire dall'ascesa al trono dell'imperatore
Mutsuhito (1867) trasformò il Giappone in una nazione moderna ebbe come
sbocco inevitabile anche una radicale ristrutturazione dell'esercito. Se
infatti fino ad allora la rigidità dell'assetto sociale aveva comportato che
la difesa del Paese fosse affidata a un esercito feudale fondato
sull'autorità dei Samurai, dopo la svolta impressa da Mutsuhito fu
inevitabile cambiare anche i sistemi di reclutamento. Venne introdotta la
leva obbligatoria, indispensabile per creare un esercito nazionale
all'altezza dei compiti imposti dalla guerra moderna, e nel contempo il
governo di Tokyo strinse accordi con Germania e Gran Bretagna per migliorare
l'addestramento della fanteria e della marina e comprare fucili e cannoni
che consentissero al Giappone di superare il gap tecnologico dei suoi
armamenti. Grazie a questo sforzo economico e organizzativo concentrato in
pochi decenni, nel 1904 Tokyo era già in grado di schierare un esercito
estremamente competitivo, formato da 300.000 uomini ripartiti in 13
divisioni e da 400.000 riserve. In aggiunta, la flotta nipponica era tra le
più moderne del mondo, come avrebbe dimostrato inconfutabilmente il
confronto con la pur celebrata armata navale russa risoltosi per quest'ultima
in uno scacco vergognoso.
|
|