USSARO DEL 1°
REGGIMENTO
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FRANCIA 1812 |
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Se gli elementi
essenziali dell'uniforme degli ussari rimasero gli stessi per tutto il
periodo napoleonico (e del resto erano già stati ereditati senza cambiamenti
dalla monarchia), non altrettanto si può dire degli accessori. Particolari
come gli stemmi sulla sobretache, il numero di file dei bottoni della
pelisse, i decori dei pantaloni cambiarono più volte a seconda delle mode e
anche all'interno di uno stesso reggimento non era raro individuare
differenze tra una divisa e l'altra, dettate dal gusto e dalle abitudini di
chi le indossava. Molto più rigida fu invece, com'è ovvio, la disciplina a
riguardo dell'equipaggiamento; questo, in tutti i reggimenti degli ussari,
comprendeva solo due armi: un moschetto con innesto per la baionetta e una
lunga sciabola diritta del tipo usato dalla cavalleria leggera.
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Ciò che rendeva
immediatamente riconoscibili gli ussari erano il dolman, la pelisse, la
sabretache, ossia la cartella di cuoio usata per riporvi mappe e cartine, la
sciarpa portata in vita, i corti stivali all'ungherese e la treccina con cui
si acconciavano i capelli e che si lasciavano cadere fino quasi sulla
spalla. I soldati del 1° reggimento indossavano un'uniforme azzurra
vivacizzata da polsini rossi e da orli, alamari e greche bianchi. Il
pennacchio del cappello era nero con base gialla; solo nei soldati delle
compagnie d'élite, che peraltro sostituivano allo shako un colbacco,
diventava interamente rosso. |
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CENNI
STORICI
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Tredici erano i reggimenti
francesi di ussari nel 1793, prima che Napoleone salisse al potere. Calarono
di uno nel 1799, l'anno del colpo di stato del 18 Brumaio, e divennero solo
dieci nel 1803, pochi mesi prima che Napoleone diventasse imperatore. Nel
1810 fu creata un'unità aggiuntiva di ussari a partire da un reggimento
olandese, ma si trattò dell'unica integrazione di questo corpo durante
l'impero. Gli ussari erano arruolati nella cavalleria leggera, all'interno
della quale svolgevano gli incarichi più pericolosi: audaci colpi di mano
contro il nemico o missioni a rischio oltre le sue linee difensive. Il loro
valore era fuori discussione, e così pure il coraggio, ma molti di loro
ostentavano disprezzo verso gli altri soldati dell'Armée e non si contano le
risse originate da loro provocazioni. In ogni caso furono un'arma
formidabile nelle mani di Napoleone, che ne sfruttò a fondo le doti di
temerarietà senza badare troppo alle perdite che questo comportava. Un
esempio significativo: alla vigilia della battaglia di Lützen, combattuta
nel 1813, l'imperatore assegnò a venticinque ussari del 10° reggimento la
croce della Legion d'Onore, una delle più ambite onorificenze dell'impero.
La sera del giorno seguente, dopo la battaglia, solo cinque di questi
venticinque erano ancora in vita.
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