Soldatini di piombo
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MAMELUCCO DELLA GUARDIA
 
UFFICIALE
 
FRANCIA 1808

 

Poteva variare nei colori ma non nei capi di vestiario: questi comprendevano un turbante con pennacchio, un gilet, un camiciotto, pantaloni alla zuava e stivali da monta. Nel 1809 il turbante fu sostituito da uno shako rosso senza visiera: Le armi dei mamelucchi erano due pistole ed una scimitarra. La guaina di quest'ultima era di cuoio nero con puntale e impugnatura di ottone dorato; la sostenevano due tiranti o cordoni rossi con guarnizioni dorate. La gualdrappa del cavallo era verde con filettature dorate: il suo colore cambiò dopo il 1810 e divenne azzurro. Lo stendardo dell'unità era rosso vivo, con in cima all'asta l'aquila imperiale.

 


 

L'uniforme dei mamelucchi si ispirava ai costumi popolari egizi, di cui riprendeva fogge e colori. Comprendeva un turbante con fez e pennacchio, un camiciotto con arabeschi sulle spalle e sui polsini, un gilet orlato di nero e ampi pantaloni alla zuava. Trattandosi di un'unità di cavalleria, come calzature venivano usati degli stivali da monta che, solo nelle parate, potevano essere sostituiti da babbucce. È quasi impossibile definire con esattezza i colori della divisa dei mamelucchi: tale infatti era la loro varietà che si potevano trovare tanto camiciotti azzurri e gilet gialli come quelli dell'ufficiale qui raffigurato, quanto camiciotti verdi e gilet rossi come quelli raffigurati altrove.

 


 

CENNI STORICI
 

Mamelucco è un termine di origine araba che significa 'schiavo bianco'. Ben presto, tuttavia, la parola perse i suoi connotati dispregiativi per passare ad indicare le truppe scelte che, dal XII secolo, militavano per il re d'Egitto. I loro componenti erano ex schiavi greci, turchi e circassi comperati dai funzionari reali e poi arruolati come mercenari. L'influenza dei mamelucchi crebbe nel XIII secolo, tanto che dal 1252 al 1517 divennero la dinastia regnante d'Egitto. Erano ancora abbastanza potenti nel 1798 quando furono sconfitti da Napoleone alle Piramidi, in uno degli scontri più cruenti della campagna d'Egitto. Il loro valore tuttavia non passò inosservato: il generale Menou, comandante delle milizie francesi in Egitto, dopo il ritorno a Parigi di Napoleone e l'assassinio del suo successore Kléber, nel 1801 creò con un centinaio di essi a con alcuni siriani il Primo reggimento di mamelucchi della Repubblica; un'unità che, dopo il ritiro dei francesi dall'Africa, fu tradotta in Europa con i familiari e, nel 11804, integrata tra i cacciatori a cavallo della Guardia Imperiale. Tra il 1805 e qi 1807 i mamelucchi parteciparono a tutte le più importanti battaglie di Napoleone, da Austerlitz a Friedland; poi il loro ruolo divenne sempre più marginale e nel 1813, poco prima dell'abdicazione di Napoleone, erano ormai ridotti a un'unità da parata che, tra l'altro, poco o nulla conservava della sua origine esotica. Gli africani e gli asiatici erano infatti ormai non più di una settantina, mentre il grosso della truppa era composto da albanesi, tedeschi, greci, belgi, olandesi, italiani, georgiani e persino francesi.