Durante il XVIII secolo
l'artiglieria conobbe un grande sviluppo in tutti gli eserciti europei
tranne che in quello britannico, dove rimase debole e povera di mezzi. Nel
1803 la Royal Artillery poteva contare su appena otto battaglioni a piedi
(contro i venti e più della Francia), ciascuno dei quali era suddiviso in
dieci compagnie a loro volta spartite in batterie. A questo nucleo iniziale
si aggiunsero poi tra il 1806 e il 1808 due nuove unità che portarono a otto
il numero complessivo dei reggimenti dell'artiglieria a piedi, dando a
quest'ultima il suo volto definitivo. L'artiglieria a cavallo nacque invece
nel 1793, come supporto alla cavalleria, e fino al 1801 disponeva appena di
sette batterie che furono aumentate a dodici nel 1806. L'organico di ogni
brigata comprendeva due capitani, tre tenenti, cinque sergenti, tre
caporali, 80 artiglieri, 60 cocchieri, una tromba e sette ausiliari (sellai,
maniscalchi, armieri).
Di questo corpo facevano parte anche alcune unità di lanciarazzi a cavallo
la cui utilità concreta era modesta, data la scarsa precisione di tiro, ma
che avevano il compito di spaventare il nemico. Secondo il duca di
Wellington, il vincitore di Waterloo, questi reparti servivano solo per
incendiare le città assediate.
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