Soldatini di piombo
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USSARI DI PIACENZA
 
UFFICIALE
 
REGNO D'ITALIA 1861

 

Ogni soldato semplice, sottufficiale o ufficiale degli ussari di Piacenza riceveva in dotazione una pelisse (o spencer) e un dolman, denominato ufficialmente 'dolimano da gran parata', una giubba da fatica, tre paia di pantaloni con doppia banda dorata o rossa, un cappello shako chiamato anche czako all'ungherese, un berretto da fatica, un paio di pesanti stivali di cuoio nero con speroni in acciaio. L'armamento era formato da una lunga sciabola in acciaio decorata con le cifre reali coronate e dai tipici pistolotti usati dalla cavalleria leggera di tutti gli eserciti europei. I documenti, le mappe e il restante materiale cartaceo potevano venir riposti entro una tasca di cuoio rosso (sabretache) agganciata in vita tramite tre cinturini. Una curiosità: sul solo petto del dolman della truppa erano cuciti 85 bottoni.

 


 

Fino alla riforma Ricotti del 1873, che in pratica ne annullò ogni specificità trasformandolo in un normale reggimento di cavalleria leggera, il piccolo contingente degli ussari di Piacenza vestiva una classica uniforme all'ungherese, basata sul binomio dolman-pelisse e con un'esuberanza ornamentale garantita dal copioso ricorso ad alamari, cordoncini e nappine varie. La foggia degli abiti era identica a quella degli ussari austriaci, non a caso i più fedeli interpreti della tradizione magiara. L'unica vera differenza era rappresentata dalle cifre reali, costituite dal monogramma di Vittorio Emanuele II in luogo dell'aquila bicipite austroungarica.

 


 

CENNI STORICI
 

L'unico reggimento di ussari nella storia della cavalleria italiana nacque nel 1859 su impulso di un generale ungherese esule in Italia, che vi volle perpetuare una tradizione militare tipica del suo paese. Inizialmente inquadrato entro l'esercito della Lega degli Stati centrali, sorta dopo il 1859 dalla fusione dei ducati emiliani e toscani, confluì in seguito nell'esercito italiano, dal quale fu assorbito insieme alle altre tre unità di cavalleria leggera provenienti dalla Lega: i reggimenti toscani Firenze e Lucca e quello emiliano Vittorio Emanuele. La pianta organica degli ussari, come quella degli altri reparti della cavalleria leggera sabauda, prevedeva, oltre allo Stato Maggiore, sei squadroni più uno di deposito. Essendo ogni squadrone composto da circa 120 uomini, in teoria il reggimento avrebbe dunque dovuto essere composto da circa 700 uomini, anche se quelli effettivamente operativi erano molto meno, cosicché la loro capacità di far fronte ai compiti di esplorazione e rappresaglia previsti dallo statuto del reparto risultava piuttosto limitata.