CAVALIERE DEL
REGGIMENTO SAVOIA
|
|
REGNO DI SARDEGNA 1859 |
|
L'uniforme del
reggimento Savoia riprendeva quella della cavalleria di linea piemontese, di
cui l'unità era parte integrante. Gli elementi distintivi di questa divisa
erano la tunica turchino scuro con doppia fila di bottoni bianchi o argento,
i pantaloni color bigio (grigio-azzurro) con doppia banda laterale turchina,
le filettature rosse al taglio della tunica, sui polsini e sul colletto. Il
bell'elmo metallico era d'acciaio, con cimiero dorato e turbante in pelo di
foca sul quale risaltava una croce sabauda in acciaio. L'armamento
comprendeva una spada d'acciaio con dragona di cuoio bianco, una lunga
lancia e un pistolone di cavalleria.
|
La divisa della cavalleria
del reggimento Savoia comprendeva un elmo d'acciaio con cresta dorata,
giacca di panno azzurro turchino con doppia fila di bottoni argentati,
pantaloni azzurro turchini, stivali di cuoio nero. I filetti del colletto e
dei polsini erano rossi, sul retro della bandoliera bianca era agganciata
una giberna in cuoio nero. Gli ufficiali del Savoia cavalleria vestivano
come la truppa, salvo che per dettagli poco visibili come le spalline color
argento e non bianche e argentate. Tra la spalla destra e il fianco sinistro
gli ufficiali sfoggiavano spesso una sciarpa azzurra che si incrociava sul
petto con la bandoliera.
|
|
CENNI
STORICI
|
In Piemonte i primi reggimenti
di cavalleria, cioè i dragoni di sua Altezza e i dragoni di sua Maestà,
furono organizzati nel 1688 per volontà del duca Vittorio Amedeo d'Aosta. Il
23 luglio 1692 fu fondato il reggimento Savoia, che ebbe il suo battesimo di
fuoco nella battaglia di Torino (1706) dove contribuì i maniera decisiva
alla liberazione della città dagli spagnoli. In quella occasione fu anche
coniato il nuovo motto della cavalleria piemontese, <<A moi mes dragons>>,
creato dallo stesso Vittorio Amedeo d'Aosta e che avrebbe accompagnato il
corpo fino all'unità d'Italia. Nel 1859, anno della seconda guerra
d'indipendenza, la cavalleria piemontese era divisa in due grandi
specialità: la cavalleria di linea o pesante e la cavalleria leggera. Il
reggimento Savoia era integrato in quella di linea e fu utilizzato nel corso
di tutta la campagna, distinguendosi soprattutto il giorno di Solferino e
San Martino (24 giugno 1859). In seguito i cavalieri del Savoia ebbero parte
in tutte le principali battaglie del Regno di Sardegna e d'Italia, ma
l'episodio per cui sono ricordati si colloca proprio alla fine della loro
storia, il 24 agosto 1942, quando a Isbusenskij, durante la disastrosa
ritirata di Russia, furono protagonisti di quella che è considerata l'ultima
carica nella storia della cavalleria italiana.
|
|