1° REGGIMENTO
ALPINI
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ITALIA 1915
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All'inizio della
prima guerra mondiale gli alpini ricevettero in dotazione un'uniforme simile
ma non identica a quella stabilita nel 1909. Le principali differenze
riguardavano i pantaloni, ora alla zuava e stretti in fondo da fasce
mollettiere, e l'equipaggiamento che era più ricco e comprendeva, oltre
all'Alpenstock - il tipico bastone da montagna - anche zaino, vanghetta,
giberne anteriori e fucile con baionetta. Le scarpe, in cuoio naturale,
secondo precise disposizioni non dovevano essere verniciate ma solo
ingrassate. Il cappello, in feltro grigio-verde e con la lunga penna nera di
corvo, era ornato sulla fronte da un fregio centrale in lana nera
riproducente due armi incrociate e sopra le quali era cucita un'aquila.
Negli ufficiali i gradi, a forma di 'V' rovesciata, erano cuciti in seta o
in lana nera sul lato sinistro del cappello, in prossimità della penna.
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Nato nel 1872, il corpo
degli alpini portava in origine una tipica uniforme umbertina basata
sull'accostamento di una giacca blu a pantaloni turchini e su un cappello
'alla bavarese' simile all'odierno solo per la lunga penna di corvo. A
questa divisa, rimasta in vigore per tutto l'Ottocento, nei primi anni del
nuovo secolo cominciò a sostituirsene una nuova, dapprima indossata solo dal
cosiddetto 'plotone grigio' e caratterizzata, oltre appunto che dal colore
cinerino, dalla foggia piuttosto ampia dei pantaloni. Infine nel 1909 fu
adottato il colore grigio-verde, più mimetico del precedente, e fece la sua
comparsa il tipico cappello di feltro con l'ala posteriore rialzata che
ancora oggi contraddistingue il corpo.
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CENNI
STORICI
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Nell'esercito italiano gli
alpini, come corpo dell'arma di fanteria, furono istituiti con decreto
15/10/1872 in seguito ad un accurato studio dell'allora capitano Giuseppe
Perrucchetti che aveva messo in luce l'opportunità di costituire reparti
specializzati ella guerra di montagna. Il reclutamento venne stabilito su
base regionale, per sfruttare le attitudini e la conoscenza territoriale
delle giovani popolazioni delle regioni montane; la struttura del corpo,
inizialmente articolata su 15 compagnie divise in quattro reparti, andò
sempre più ampliandosi, fino a contare 274 compagnie per oltre 350000 uomini
durante il primo conflitto mondiale, dove l'apporto degli alpini nella
guerra di posizione si rivelò fondamentale.
Successivamente gli alpini (che avevano avuto il loro battesimo di fuoco ad
Adua nel 1896) parteciparono anche alla guerra di Etiopia con il reparto
Pusteria,em nel corso dell'ultimo conflitto furono presenti su più fronti:
quello occidentale, quello greco-albanese, quello russo. Dopo l'8 settembre
la divisione Taurinense, dislocata in Montenegro, diede vita all'unità
partigiana Garibaldi e in Italia il ricostituito 3° alpini prese parte alla
guerra di liberazione.
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